Nell’approfondire il mondo legato ai nostri piedi, il nostro tecnico ortopedico Antonio Gaiani parla oggi delle calzature antinfortunistiche, uno strumento essenziale per la tutela della sicurezza ma che si rivela spesso scomodo.
Che caratteristiche hanno queste particolari calzature?
Più che parlare di scarpe qui trattiamo di veri e propri sistemi di protezione personale necessari ad evitare traumi. La principale caratteristica di queste calzature è il puntale realizzato in un materiale che ha la capacità di assorbire eventuali compressioni; A seconda della classe di appartenenza poi, possono avere un fondo antiscivolo ed antistatico e prevedere in alcuni casi anche una molla intersuola, ossia una lamina che evita ai chiodi, se calpestati, di penetrare al loro interno. Hanno Inoltre la possibilità di essere anfibie e di evitare che i liquidi possano entrare.
Non utilizzarle sarebbe quindi un grave rischio?
Certamente. In alcune professioni il loro utilizzo è prescritto dalla legge: non indossarle significa mettere a rischio se stessi e l’azienda per cui si lavora.
Però, chi è costretto ad indossare queste calzature spesso non ne è molto contento, come mai?
Le problematiche inerenti l’uso di questo tipo di scarpe sono fondamentalmente due. In prima istanza la legge prevede che sia il datore di lavoro a fornire questo strumento , spesso le aziende si dotano di un unico modello di calzatura antinfortunistica per i dipendenti e la standardizzazione non può andare bene per tutti. Bisogna considerare inoltre che non vengono sempre scelte calzature di qualità, con determinate caratteristiche di comfort e vestibilità, ma al contrario si predilige il fattore economicho. Il secondo problema è che sono appunto antinfortunistiche: il puntale di sicurezza, essendo costruito in materiale indeformabile, diventa una zona critica se le dita ci vanno a cozzare contro; poi c’è la molla intersuola che rende la calzatura molto rigida nell’impatto a terra. Tenendo conto che spesso si lavora su terreni duri se manca una suola che sia in grado di ammortizzare l’impatto, i traumatismi aumentano. Questi sono i motivi principali per cui le calzature antinfortunistiche creano delle problematiche da insulti meccanici ai piedi sani e diventano delle trappole infernali per i piedi che presentano già delle problematiche. Per esempio un dipendente affetto da alluce valgo dovrà porre attenzione che la cipolla non sbatta contro il puntale rigido, altrimenti incapperà come minimo in una fastidiosissima borsite. Altresì in presenza di piede cavo, si potrebbero sviluppare delle dolorose tallalgie (dolori al tallone). in un prossimo articolo scopriremo come ovviare a questi inconvenienti.