Blog, Laboratorio del piede

Il piede diabetico – 2

Questo mese continuiamo l’approfondimento relativo al Piede diabetico insieme alla Dottoressa Podologa Jessica Maurotti e al Tecnico Ortopedico Antonio Gaiani.

Il mese scorso avevamo introdotto l’argomento, Come per la maggior parte delle patologie, anche per il piede diabetico, la “cura” migliore è la prevenzione. La prevenzione deve essere gestita da professionisti adeguatamente formati in collaborazione stretta con il diabetologo che segue il paziente.

Perché la prevenzione è tanto importante?

La risposta è semplice, in un paziente con neuropatia sensitivo-motoria l’insorgenza di una lesione è la prima tappa di un percorso che se non interrotto porta all’amputazione.

Come si effettua allora una buona prevenzione primaria?

La prevenzione primaria serve a impedire che insorgano ulcere nel piede altrimenti sano. Il paziente diabetico dovrà sottoporsi quindi a frequenti controlli completi dei piedi il cui scopo è valutare il rischio di ulcerazione quantificandolo in gradi. Una volta fatto questo è fondamentale educare il paziente alla corretta routine da seguire tutti i giorni e controllare che oltre ad avere ben compreso quello che deve fare lo sappia anche fare.

Ma cosa deve fare il paziente?

I punti essenziali sono 4, eseguire una corretta igiene, ispezionare i piedi tutti i giorni, scegliere calzature adeguate e allarmarsi per lesioni anche piccole.

Eseguire una corretta igiene significa innanzitutto tenere le unghie sempre in ordine, senza accorciarle troppo e usando strumenti che non feriscano i margini che dovranno essere smussati con la dovuta cautela con una limetta di cartone. Il piede va lavato ogni giorno usando saponi neutri ed evitando lunghe immersioni che macerano la cute. La temperatura dell’acqua va controllata con la mano perché il piede, quando poco sensibile è anche poco attendibile. L’asciugatura va fatta con delicatezza con un panno morbido. Raccomandiamo di mettere molta attenzione nell’asciugare le zone interdigitali dove l’umidità residua è un ottimo terreno di crescita di funghi e batteri. Inoltre il piede va idratato tutti i giorni con una crema appositamente studiata per evitare la fessurazione della cute dovuta ad eccessiva secchezza.

Ispezionare i piedi tutti i giorni è un momento fondamentale della cura del piede giornaliera e serve a individuare lesioni anche piccole in zone non facilmente visibili, come le aree interdigitali o la pianta, per aiutarsi è utile munirsi di uno specchio ed eventualmente farsi aiutare.

Le calzature adeguate è fondamentale siano comode, con la punta larga che permetta alle dita di muoversi e una pianta morbida, mai piatte ma con un tacco che abbia un altezza tra i due e tre centimetri. Inoltre dovrebbero essere allacciate per dare una migliore stabilità, non devono sfregare la cute né creare pressioni. Dopo pochi minuti dal primo utilizzo sfilarle e controllare attentamente il piede e continuare questo uso graduale con controllo nel tempo. Anche i calzini devono essere di materiali naturali traspiranti e non stringere. Nei casi di rischio medio o leggero ma di attività che prevedono un impatto prolungato, tipo lavori che prevedono di passare molto tempo in piedi, sarà inoltre necessario aggiungere a queste precauzioni un plantare su misura che aiuti ulteriormente. Parleremo dei plantari approfonditamente nel prossimo articolo.

Ma cosa deve fare il paziente diabetico che si accorge di una lesione allo stato iniziale?

Dovrà senz’altro rivolgersi immediatamente a un diabetologo e a un centro di prevenzione specializzato nella cura del piede diabetico e nel trattamento dovrà sempre evitare il fai da te ma affidarsi alle mani esperte di un podologo e di un team di professionisti.

 

 

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