Tallonite, quando camminare diventa doloroso!
Il tallone è la parte posteriore del piede, altrimenti detta retropiede ed è proprio di una problematica riguardante questa zona, la tallonite, che vorremmo trattare oggi con il nostro tecnico ortopedico “Antonio Gaiani”.
La tallonite cos’è?
La Tallonite è una delle patologie più dolorose, invalidanti e comuni che affliggono il piede, si tratta di uno stato infiammatorio che colpisce la parte posteriore del calcagno in due modi, colpendo le zone molli (ovvero tendini e legamenti, dando origini a fasciti e borsiti) o le zone ossee (dando origine a speroni calcaneari, edemi ossei e/o algodistrofie).
Come ci si accorge che abbiamo la tallonite?
La Tallonite si presenta inizialmente come un dolore localizzato nella zona che, se non adeguatamente trattata, continua ad acuirsi e inizia ad estendersi verso l’alto e verso il basso, rendendo assai difficoltosa la camminata, il momento più acuto è al mattino quando ci si alza dal letto dopo il riposo notturno a causa dell’irrigidimento dato dall’aumento della pressione delle guaine sinoviali che durante la giornata poi diminuisce grazie al movimento che drena i liquidi e riduce progressivamente il dolore. Questo però accade nella prima parte della giornata, dopodiché il dolore torna a presentarsi a causa degli stress meccanici cha aumentano con l’aumentare dell’attività e con il cammino.
Ma quali sono le cause che scatenano la patologia?
Tra le cause più comuni vi è una scorretta funzionalità biomeccanica dovuta a caratteristiche fisiche o a altre patologie complesse a carico dell’apparato scheletrico. Altro fattore di rischio è la calzatura inadatta che costringe il piede in posizioni scorrette, pensiamo alle donne che passano da calzature con il tacco molto alto a calzature rasoterra, sottoponendo il piede a variazioni estreme di carico in zone molto diverse, o alle persone che per lavoro devono indossare tutto il giorno delle calzature antifortunistiche, ma anche agli sportivi che acquistano calzature scorrette, troppo strette e dai bordi rigidi, o che fanno sport su un suolo non adatto. Ma anche uno sport molto intenso che varia il carico del piede sottoponendolo a stress può dare origine alla Tallodinia, quindi potenzialmente a rischio quegli sport di forte impatto, come corsa, marcia, basket calcio e pallavolo. Un’altra causa probabile sono le patologie sistemiche e le patologie reumatiche.
Quali i sistemi di cura?
Le terapie consigliate dal proprio medico curante per la cura della tallonite variano a seconda delle cause scatenanti quindi è fondamentale eseguire una diagnosi accurata tramite esami radiografici, ecografia, risonanza magnetica per stabilire con esattezza l’origine dell’infiammazione. Il primo trattamento da effettuare è di solito un periodo di riposo del tallone di qualche giorno, se l’infiammazione è blanda evolverà da sola in maniera positiva, nel caso in cui invece passata una quindicina di giorni non ci siano significativi miglioramenti sarà necessario rivolgersi allo specialista del piede che oltre al riposo prescriverà altre tipologie di intervento che potranno essere di tipo fisioterapico o farmacologico o entrambe, ma che soprattutto prescriverà l’utilizzo di plantari su misura provvisti di un adeguata ammortizzazione locale che aiutino nello scarico corretto del peso sgravando la zona dolente, abbinati a calzature adeguate e comode. Come sempre in presenza di patologie complesse è necessario comprendere che la sinergia tra le varie figure professionali è quella che permette di raggiungere il massimo dei risultati terapeutici. È necessario altresì tener presente che la tallonite è spesso una problematica complessa che vede coinvolti una molteplicità di fattori, pertanto per essere gestita in maniera ottimale ha bisogno di trattamenti articolati che coinvolgono diverse figure professionali.